FERMANA-VIS PESARO. I precedenti del derby con i biancorossi
Secondo scontro diretto per la salvezza. Dopo quello vinto con la Recanatese, i canarini tornano a confrontarsi con una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere. Ancora una marchigiana, questa volta contro la Vis Pesaro.
Siamo giunti al 66° derby nella storia tra Fermana e biancorossi. Uno degli incontri più sentiti dalle tifoserie. Nel computo delle partite di campionato, compresi gli spareggi play-off per il salto di categoria, comanda la Vis con 22 vittorie contro le 17 dei canarini. 26 sono invece i pareggi. Il fattore campo è comunque determinante, anche se nella passata stagione i biancorossi hanno espugnato il Recchioni per 1 a 0. L’ultima partita risale però al girone d’andata, 2-2 al Benelli con i canarini in vantaggio. Il ritardo maggiore è invece quello della vittoria dei gialloblù che manca da 6 confronti. L’ultimo successo canarino risale infatti al 23 dicembre 2020: 2-0 al Bruno Recchioni. Invece il Benelli è stato espugnato nel 2016 per 1 a 0.
La storia calcistica tra le due città è molto lunga. Hanno iniziato a sfidarsi già nel 1940, ma i canarini giocavano all’epoca contro la seconda squadra di Pesaro. Solo dalla stagione 1955-56, in Promozione, iniziarono ad affrontarsi le due prime squadre. La Fermana perse fuori per 2 a 0, mentre in casa terminò 0-0. Ancora insieme l’anno successivo e nel ‘57-‘58 dove la Vis venne ripescata in serie superiore. Così le strade si divisero per 13 anni. Ancora insieme nel 1970-71, in serie D, per dare inizio ad un susseguirsi di avvincenti confronti fino al 1983. Ancora un vuoto per un decennio per poi ritrovarsi nella stagione 1993-94 con il “famoso” gol di Montingelli. Qualche anno insieme, poi la Fermana salì in serie cadetta. Il derby tornò nella stagione 2000-01 e da quel momento, fino ad oggi, è stato sempre un susseguirsi di combattuti incontri. Infine una curiosità: il 10 Febbraio porta molto bene ai canarini, infatti in 12 partite si è perso solo una volta. Incrociamo le dita.
A cura di Marco Rossetti